Articoli di Giovanni Papini

1955


in "Schegge":
Rivincite dell'Italia
Pubblicato in: Il nuovo Corriere della Sera, anno LXXX, fasc. 32, p. 3
Data: 6 febbraio 1955


pag. 3




   E' inverosimile eppure verissimo che il popolo dei pittori e dei poeti, degli scultori e dei musicisti, degli architetti e dei cantanti ha segnato e promosso, con le scoperte dei suoi fisici, le trasformazioni più profonde della vita umana degli ultimi secoli.
   Cominciò Galileo che, con le sue scoperte che fondarono la nuova astronomia e la nuova meccanica, iniziò la moderna età scientifica dalla quale nacque la rivoluzione industriale e intellettuale del secolo XVIII. Alessandro Volta con la sua pila aprì l'epoca miracolosa dell'elettricità che ancora trasfigura e arricchisce, con i suoi moltiplicati prodigi, la nostra vita. Guglielmo Marconi, col telegrafo senza fili, ha creato la radio e tutte le altre possibilità di servirci delle onde che riempiono l'universo e ha così mutato l'esistenza quotidiana della maggior parte degli uomini. Finalmente Enrico Fermi, col suo reattore, nel 1942, ha reso possibile la bomba atomica ed ha aperto una nuova fase nella storia dei poteri e dei rapporti umani.
   Questo infelice e al tempo stesso felicissimo paese è stato quasi sempre sconfitto, alla fine, quando si trattava di armi o di materie prime o di affari, ma riesce quasi sempre vittorioso quando invece si tratta di intelligenza, di ingegno e di genio.


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